Nelle tavole dei palermitani tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera prima o poi non potrà non apparire un piatto che è una vera leccornia, più che un pasto uno sfizio.
“In un momento, con un solo assaggio ci si perde tra le onde profumate del mare”.
Questo piatto in dialetto si chiama “purpetti di nunnata” che italianizzato diventa “frittelle di neonata” dove per neonata si intende il novellame di pesce.
E’ un piatto davvero gustoso che però è frutto di infinite controversie e dibattiti politici: è giusta la pesca del novellame? Come e con quali limiti deve essere effettuata?
In una situazione ittica odierna così delicata, in cui per una commistione di diversi motivi i mari sembrano essersi svuotati della loro popolazione, non è facile decidere se è più giusto ascoltare le istanze dei pescatori, degli ambientalisti, dei consumatori o di chiunque sia coinvolto in questo problema, di certo bisogna aiutare i nostri mari a non “morire” anche a costo di sacrifici, in modo che tutti possano averne benefici e soprattutto è importante che si cominci a capire che il mondo (cielo, mare e terra) deve essere rispettato ed amato.
Uscendo immediatamente da questo dibattito mi dedico invece a descrivere un piatto che è veramente degno di nota.
Le frittelle di nunnata sono davvero gustose e sfiziose perché in loro è custodito tutto il sapore del mare, intenso e delicato, profumato di alghe e salsedine. Mangiarle è un vero privilegio.
La neonata di pesce può essere di diverse tipologie, anche se la più gradita dai palermitani è quella di uvari o sarde, dall’aspetto gelatinoso e dal colore grigio scintillante di sfumature argentee.
I modi più diffusi in cui si cucina sono fondamentalmente due: come condimento per la pasta o trasformata in frittelle, con l’aggiunta di pochissimi altri ingredienti, così che non si disperda il gusto ed il sapore del mare.
Le frittelle di nunnata si mangiano esclusivamente in questo periodo (in cui secondo le regolamentazioni e i permessi avviene la pesca del novellame) e spesso rappresentano un piccolo capriccio, soprattutto in tempo di crisi perché la neonata ha un relativo costo, anche se i meno abbienti, per aumentare il numero di frittelle, aumentano le dosi di uova e farina (certo perdendo in qualità ma aumentando la quantità), ma siccome di tanto in tanto è giusto permettersi un piacere (anche gastronomico) per rendere la vita più gioiosa, regole di pesca e di tasca permettendo, qualche volta ci si può anche concedere questo piatto così delizioso.
Ricetta: Purpetti di nunnata
Ingredienti: 500 gr neonata di sarde, un uovo, due cucchiai di farina, prezzemolo, sale, olio di semi
Preparazione: Mescolare alla neonata l’uovo, la farina, il prezzemolo fresco tritato e un pizzico di sale. Friggere a cucchiate in olio bollente. Asciugare l’olio in eccesso ponendole su carta assorbente, se si gradisce insaporirle con del limone.
Buon appetito.
li faccio tali e quali a te e miei bimbi li adorano sono buonissime..con la pasta non mi ispirano invece..meglio i purpetti :-9 baci
Sì, è vero, sono buonissimi, da noi si chiamano lattarini. Anche io, però, ho qualche perplessità sull’opportunità di continuare a saccheggiare i nostri mari…
Almeno una volta l’anno questo sfizio bisogna concederselo.
In una trattoria di Bagheria, le ho battezzate le “nuvolette”,
perchè la cuoca, quando le frigge, adopera un metodo particolare che le rende leggere e soffici come piccole nuvole.
Buon appetito baci
F.C.
L’ho fatta anche ioooo, anche se tanto tempo fa: è buonerrima !
Io, però, ometto l’uovo per non “contaminare” il sapore di mare…
http://viaggi-cucina-e-io.blogspot.it/2009/02/polpettine-di-neonata.html
Ciao carissima !
Mamma mia io le adoro!!!!! le ho potute mangiare solo nei ristorante di pesce vicino al mare qualche volta.. non le ho mai trovate per farmele in casa!! son troppo buone.. baci e buon w.e. 🙂
Dire che le adoro è riduttivo…..SBAVO LETTERALMENTE al solo pensiero!!!!!!!!
effettivamente non si dovrebbe pescare il novellame, però bisogna sempre pensare che, in genere si tratta di sarde, un pesce, ancora, molto comune. Bisognerebbe vigilare maggiormente sulla pesca di piccolissimi pescespada (puddicineddra) che è un’azione veramente immorale. Io, quando a volte li vedo al mercato, divento pazza dalla rabbia e dal dolore. Cmq , anche questo, purtroppo è nell’ordine delle cose, l’ignoranza e la crudelta. Ma la “neonata” non credo sia così immorale pescarla….!!!!!!
un abbraccio e bravissima come sempre
Mamma come vi invidio voi palermitani!!!!
🙂