San Martino, tra dolci e vino

Il giorno di San Martino e la così detta “estate di San Martino” si festeggiano con dolci e vino. Non tutti forse conoscono la storia di questo Santo, ma l’occasione per imbandire la tavola non viene persa.

San Martino, tra dolci e vino

L’ 11 Novembre che è il giorno di San Martino se ricorre in un giorno feriale viene definito “San Martino dei ricchi” perché può essere festeggiato dalle persone più benestanti che non hanno bisogno di aspettare la domenica successiva (detta “San Martino dei poveri”)  per celebrare il santo a tavola.

Durante questa festa si consumano tre tipi di biscotti, i più semplici sono i “tricotti” di forma rotonda e aromatizzati da semi di finocchio selvatico. Questi biscotti molto croccanti si bagnano nel Moscato, un vino dolce ricavato da uve “inzolia”.

Lo stesso biscotto (con una pasta un po’ più morbida e meno croccante del precedente), viene inzuppato nel rum e condito in due diverse versioni. Una è con la ricotta e scaglie di cioccolato e ricoperto da zucchero velato. L’altra versione è di grande impatto da un punto di vista estetico, perché le sue decorazioni potrebbero sembrare gli ornamenti di una chiesa barocca. Ha al suo interno la conserva verde ed è ricoperto totalmente da una glassa di zucchero che lo  rende simile a una cupoletta bianca, è  arricchito da ghirigori sempre di glassa di diversi colori, bianco, rosa, celeste,  ed adornato da confetti colorati, da cioccolatini incartati e da decorazioni argentate.

Il giorno di San Martino coincideva con culti precristiani e rurali in cui si celebravano gli ultimi giorni caldi prima dell’inverno, quella che poi venne chiamata “l’estate di San Martino”. CONTINUA su cinisionline

I Biscotti Siciliani all’Anice e vari ricordi.

Prima di quest post, in un giorno da celebrare  come oggi, e in giornate molto tristi come quelle che in Italia stiamo vivendo, un ricordo alle vittime della strage di Capaci, dello sconvolgente attentato di Brindisi e del terremoto in Emilia.

Sperando che le idee di giustizia, libertà e onestà possano appartenere a tutto un popolo e non solo a pochi eroi che si sono sacrificati  per questo. Un saluto a uno di questi eroi, Giovanni Falcone e a chi gli stava vicino e lo proteggeva.

Continuando ad esplorare il sostanzioso mondo dei biscotti palermitani …

C’è un biscotto che tanti anni fa si trovava in  tutti i  forni della città e che ora non si vede quasi più, chissà perché.

Era un biscotto un po’ morbido che non ricordo nemmeno bene, non sono più sicura  di  rammentare la sua consistenza e nemmeno il gusto,  perché è trascorso tanto tempo e perché le cose ed in particolare i cibi dell’infanzia a volte assumono un ricordo e di conseguenza un sapore idealizzato, che mai più tornerà e mai più si potrà ritrovare… continua

Le Reginelle e il sostanzioso mondo dei biscotti palermitani

T’aggio vuluto bene a te! Tu mm’hê vuluto bene a me!

Questa è la colonna sonora virtuale di questo post, dedicato appunto ad una Reginella, che in questo caso non è una donna fedifraga, ma un biscotto palermitano che per l’appunto si chiama Reginella.

Ho trascorso una giornata a cercare di capire il perché di questo nome e non ho avuto risposte, nemmeno san google e santa wikipedia mi hanno aiutata, e  questa volta nemmeno mia madre ha potuto sopraggiungere  in  mio aiuto.  Ho però immaginato che sarà una “burloneria” palermitana dare,  a un biscotto alquanto povero, nientemeno che un titolo nobiliare. continua

Il Buccellato, dolce di Natale

A Palermo il dolce di Natale per eccellenza è il buccellato o cucciddatu, e la versione formato mignon, i buccellatini. E’ un dolce all’apparenza semplice, a base di pasta frolla, ma racchiude in sè dei sapori che si intrecciano armoniosamente tra loro e che ci parlano di Sicilia. Fichi secchi , uva passa, pinoli, mandorle, noci, arancia etc.

La forma generalmente è a ciambella, con la parte superiore tagliata a formare dei ricami, può essere decorato da miele e pistacchi oppure da zucchero velato. I buccellatini vengono anche ricoperti da glassa bianca di zucchero e diavoletti di zucchero colorato.

Questo dolce origina dal mondo contadino, addirittura potrebbe risalire dal “panificatus” dei romani, il suo nome infatti deriva dal latino “buccellatum”, pane diviso a pezzi, bocconi.

Per quanto riguarda il ripieno, si può pensare ad un’origine araba visto che si tratta di un’associazione di sapori tipici di questa cucina.

Esistono diverse ricette di buccellato, dove possono esserci piccole variazioni, sia nella pasta frolla (si può usare burro o strutto, c’è chi mette ammoniaca, ma io lo sconsiglio), sia nel ripieno, c’è chi mischia tutto con marmellata, chi con miele, chi con un tuorlo d’uovo, c’è chi aggiunge cioccolato, cannella o chiodi di garofano. Anche la decorazione può variare.
Quella che pubblico è una ricetta che a me piace.

Ingredienti:

500 gr. di farina 00, 300 gr. di burro, 200 gr. di zucchero, 3 uova, 1 dl di latte, mezzo bicchiere di vino Marsala, 300 gr. di fichi secchi, 200 gr. di uva passa, 100 gr. di uvetta sultanina, 150 gr. di noci sgusciate, 30 gr. di pinoli, 30 gr. di scorza di arancia candita, 100 gr. di zuccata , 50gr cioccolato fondente a scaglie, 150gr di mandorle tostate, marmellata d’arancia, un pizzico di cannella.

Procedimento: impastare la farina, lo zucchero, il burro, le uova e il latte. Appena il tutto è bene amalgamato, lasciare riposare per circa un’ora nel frigorifero.
Per il ripieno triturare i fichi secchi, l’uva sultanina, l’uva passa, le noci, i pinoli, la scorza d’arancia, la zuccata, le mandorle, e la cannella, mescolare e mettere sul fuoco insieme al marsala per circa dieci minuti. Fuori dal fuoco aggiungere tre cucchiai di marmellata di arance e fare raffreddare.
Stendere la pasta (1 cm di spessore) in un rettangolo, sistemare il ripieno, distribuire le scaglie di cioccolato e avvolgere a forma di ciambella. Incidere la superficie con tagli che mostrino il ripieno.

Il buccellato deve esser adagiato su di una teglia unta ed infarinata, in forno preriscaldato a 180° per circa mezz’ora .

Si può successivamente guarnire in diversi modi:

Scaldare 4-5 cucchiaiate di miele per versarle nel buccellato in modo da renderlo lucido e guarnirlo con della frutta candita mista.

Spennellare il buccellato con un cucchiaio di marmellata d’arance sciolta nell’acqua, quindi spolverare con i pistacchi tritati e rimettere in forno per altri cinque minuti.

Spolverare il buccellato con zucchero a velo.

A voi la scelta
Far raffreddare e buon appetito!