La foce del Platani, Secca Grande, Capo Bianco: paradisi terrestri siciliani

Io amo il mare che con la sua musica calma l’anima, che sembra fatto di un’infinità di lacrime salate dove immergersi per ritrovare il sorriso. Non c’è niente di più dolce di quell’abbraccio che lascia sulla pelle una patina bianca di sale, per me è essenziale, ma per viverlo ho bisogno di avere con lui un rapporto ancestrale, interiore, che posso trovare solo nei luoghi più selvaggi, dove la natura ha ancora il sopravvento sull’attività umana.

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Questi luoghi esistono, non bisogna andare troppo lontano, io li ho trovati in Sicilia a Settembre, un mese bellissimo in cui le temperature consentono ancora di vivere il mare nella sua pienezza, di passeggiare senza soffrire troppo il caldo, di nuotare e di non trovare il turismo selvaggio. continua

Fuga felice verso Villa Fiori Beach.

Non capita spesso che io recensisca un ristorante o un albergo e quando ciò accade non c’è altro motivo se non il sincero gusto di raccontare un’ esperienza vera. A Villa Fiori ormai andiamo da quasi sette anni e a parte qualche piccola interruzione non siamo più riusciti a non trascorrervi almeno due o tre giorni durante l’estate. Per noi è come andare in un’altra casa in cui ci sentiamo a nostro agio, accolti e coccolati, semplicemente, come se l’assenza ed il distacco non ci fossero mai stati.

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Siamo arrivati a Villa Fiori come spesso capita a noi: casualmente . continua

Il “treno speciale” della Sicilia

Qualche tempo fa ho scritto un post in cui introducevo una nuova rubrica di questo blog dedicata al mio modo di concepire il viaggio, in quell’articolo parlavo del mio primo vero viaggio avventuroso cominciato in un “tipico autobus palermitano”, qui vorrei continuare a scrivere del viaggio e “concludere” quella strana avventura che proseguì su di un ancora più bizzarro mezzo di trasporto: il treno, ma non un treno normale, un  “treno speciale siciliano per una manifestazione”  e se già i treni che viaggiano dalla Sicilia sono davvero unici nel loro genere, quelli destinati ai  manifestanti sono veramente singolari.  continua

Introduzione: il viaggio da siciliana. Post: Il mio primo viaggio quasi solitario e l’autobus palermitano

I miei viaggi da siciliana

In questi giorni mi è capitato di ripensare alle mie gite in Sicilia e ad alcuni post già dedicati o da dedicare a tanti luoghi davvero favolosi. Mi piace ripercorrere la Sicilia e viaggiare anche se non lo faccio tanto spesso e mi piace soprattutto scrivere di quello  che ogni luogo visitato  mi racconta.

Così mentre sognavo di errare chissà dove, ho considerato che quella del viaggio, per me, è una dimensione importante e particolare, non ci avevo mai pensato prima anche perché ultimamente ho girato poco, però di viaggi mentali ne ho fatti davvero tanti…

Ad un certo punto della mia vita, forse per curiosità, forse per destino,  il viaggio è persino entrato in casa mia . Come dice il detto “Se Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto”, così nella mia dimora sono arrivati i viaggiatori con tutto il loro bagaglio di tradizioni ed identità, ed anche quello è uno strano e ribaltato modo di viaggiare, cosa è in fondo il viaggio se non il desiderio di conoscere qualcosa di diverso, di lontano, quella voglia di arricchire non tanto il proprio corpo ma piuttosto  la mente con odori, sapori, immagini, respiri, ma anche pensieri, parole, scambi di sogni e condivisioni di esperienze?

Il viaggio è un baratto, in cui si raccoglie e si impara, ma si condivide anche una parte di sé, si dona qualcosa, si cambia e ci si scambia incontrando altre persone ed altre dimensioni, e quando si ritorna il viaggio continua ancora fuori e dentro di sè.

 Il racconto del viaggio esprime tutto questo, perché un luogo non è solo quello che è ma anche il modo in cui ognuno lo vede e lo vive. E’ anche questo che io voglio scrivere nel mio blog: i miei viaggi reali e non (a partire dai bizzarri  mezzi di trasporto siciliani) , i luoghi della Sicilia con i loro cibi, tradizioni, persone etc, di come li ho vissuti e li vivo e di come chi li leggerà potrà trasformarli nei propri luoghi.

Il mio primo viaggio quasi solitario e l’autobus palermitano

Il mio primo vero e memorabile viaggio da sola, intendo senza la famiglia o la scuola ed avvenuto per mia unica volontà, è stato in treno, ma è cominciato in autobus, quando già ero tutto sommato grande (tranne che per mio padre, che sebbene di mentalità aperta è pur sempre un padre siculo), circa 22 anni, ma non essendo mai partita da sola per me fu una grande avventura o meglio una sorta di fuga, perché per fare questo viaggio semi solitario e senza il consenso dei miei familiari dovetti “quasi” scappare di casa, con il mio amato zaino grigio e azzurro delle scuole superiori, già vecchio e consumato e niente più, ma tanto era un viaggio breve, la meta Roma, giusto il tempo della Manifestazione  del Primo Maggio (non il concertone ma un vero corteo) per poi tornare di nuovo in Sicilia, ma quando un viaggio comincia col piede sbagliato,  le avventure si fanno ancora più divertenti e strane. continua