Ecco due articoli per raccontare la giornata del 7 dicembre dedicata a Felicia Bartolotta Impastato, una donna la cui battaglia è da tenere sempre viva. Durante la giornata sono state inaugurate diverse mostre tra cui la mia, intitolata “Donne”, visitabile fino al mese di Gennaio all’ex casa Badalamenti a Cinisi. Per saperne di più leggete i due articoli.
A dieci anni dalla scomparsa di Felicia Bartolotta Impastato, giornata di Impegno e di Memoria
Generalmente le donne vengono messe in luce quando diventano vittime e descritte come bisognose di protezione, ma questo è un racconto parziale e paradossalmente più rassicurante della realtà.
Ci sono infatti donne che hanno saputo cambiare il proprio status da “oggetti di violenza” a “soggetti di liberazione”, che hanno subito un sopruso, un dolore incommensurabile, ma con una forza inimmaginabile hanno creduto di poter ribaltare la situazione, facendo paura a chi le voleva zitte per mantenere immutabile l’esistente. Felicia Bartolotta è stata un esempio di questa forza e di questa capacità di reagire. Non viene ricordata solo per essere la madre di Peppino Impastato, ucciso perché combatteva la mafia, la madre vittima a cui è stato tolto un figlio che amava, viene ricordata perché ha saputo trasformarsi in una donna che ha essa stessa lottato per migliorare l’esistente e l’ha fatto a viso aperto, seguendo l’iter della giustizia e della legalità ma non solo. Continua su cinisionline
Cronaca di una giornata di memoria e di impegno
Cinisi, 7 dicembre 2104. Una giornata di quelle in cui l’emozione si respira nell’aria, tra un abbraccio, un ricordo e la speranza che ancora ci sia la possibilità di cambiamento e di una società migliore.
Pochi passi a piedi per raggiungere la persiana di Casa Memoria e l’immagine che mi ritorna continuamente in mente è quella della foto in bianco e nero di Felicia che con un lieve sorriso, la pelle segnata dal tempo, dal dolore e dalla lotta, apre proprio quella persiana e sembra invitarci ancora nella sua casa, che lei stessa ha voluto trasformare in un luogo di incontro, di cultura, di impegno e di lotta contro la mafia.
Una piccola folla si raccoglie davanti alla porta, i soliti amici, i vecchi compagni, le persone che non si sono ancora stancate di crederci, forse poche, ma importanti, due amici e compagni giunti dalla Sardegna per questa giornata ed un nutrito gruppo di studenti e studentesse universitari di Scienze della Formazione che hanno voglia di collaborare con Casa Memoria, perché come dichiareranno poco dopo al microfono, per chi vuole diventare un educatore è importante ricordare Peppino e Felicia. Continua su cinisionline