I DIRITTI NEGATI: Concorso Fotografico “GUIDO ORLANDO” 2018 – PREMIO FOTOGRAFICO PEPPINO IMPASTATO

 

concorso guido 2018

Anche quest’anno l’associazione AsaDin, in collaborazione con Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato e con il sostegno ideale dell’Associazione Peppino Impastato, di Witness Journal e della famiglia Orlando, bandisce il Concorso fotografico Guido Orlando – PREMIO FOTOGRAFICO PEPPINO IMPASTATO.

Lo scorso anno il concorso ha avuto un grande successo, sono arrivate più di 100 foto che sono state valutate dalla Giuria composta dal Fotoreporter Tano D’Amico, dal Fotografo Francesco Seggio e dal Pittore e Fotografo Pino Manzella. Le dieci foto selezionate sono ancora esposte all’interno del bene confiscato Ex Casa Badalamenti.

Sono aperte le iscrizioni, la partecipazione è gratuita, la data di scadenza per inviare le foto è il 22 Aprile 2018.

La giuria composta da Tano D’Amico (Presidente), Francesco Seggio e Pino Manzella è stata riconfermata.

La premiazione avverrà la sera del 7 Maggio a Cinisi alla presenza della giuria di qualità.

Anche quest’anno le foto selezionate saranno esposte nella Mostra I Diritti Negati presso l’Ex Casa Badalamenti, a cento passi da Casa Memoria, durante le giornate del 9 Maggio a Cinisi (PA), in occasione del Quarantesimo Anniversario dell’assassinio mafioso di Peppino, migliaia di visitatori avranno l’opportunità di visitarla. Verranno inoltre pubblicate sulla rivista Witness Journal, sostenitrice del concorso e sul sito di Casa Memoria.

Il concorso fotografico ha come tema i “DIRITTI NEGATI” lo stesso tema su cui sono incentrate tutte le iniziative del 9 maggio 2018.

“I Diritti Negati sono quei diritti umani tolti ai più deboli di tutto il mondo costretti a subire violenze, a vivere nella povertà, nel degrado e nelle malattie, a vivere gli orrori della guerra, la fuga dal pericolo, i viaggi della speranza, alla fine dei quali si trovano spesso ulteriori difficoltà, sofferenze ed emarginazione. I Diritti Negati sono quelli di una società che toglie la possibilità di esprimere se stessi, le proprie scelte, le proprie attitudini, la libertà. Vittime sia gli adulti, ma soprattutto i bambini. I Diritti Negati sono quelli elementari che riguardano la stessa esistenza, il rispetto della dignità e della persona. Riguardano la negazione del lavoro, della salute, dell’istruzione, della possibilità di svolgere una vita in autonomia, ma le negazioni sono anche culturali, quando è ostacolata la libera espressione di sé, quando esistono discriminazioni per etnia, religione, scelte sessuali, scelte ideali, etc. La fotografia può avere un ruolo culturale di denuncia, di informazione, di comunicazione, di sensibilizzazione, di strumento di sostegno, di lotta e di verità.”

Guido Orlando, a cui l’associazione AsaDin dedica il concorso, è stato uno dei compagni di Peppino Impastato, tra i fondatori di Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, dell’Associazione fotografica Asadin e di altre realtà aggregative, scomparso prematuramente nel 2012. Guido Orlando quando era ancora in vita, aveva contribuito ad ideare questo premio fotografico. Durante la sua vita ha fatto della fotografia la sua forma massima di espressione. Con la fotografia ha documentato, conservandone la memoria, le attività politiche e culturali di Peppino e dei suoi compagni. Presente in tante iniziative, sempre con la sua inseparabile macchina fotografica. Nelle sue diverse pubblicazioni si è occupato di lotte per i diritti negati, ambiente, natura, dell’ecosistema siciliano e del rapporto tra esseri umani e paesaggio, grazie ai tantissimi reportage svolti durante i suoi viaggi in giro per il mondo, facendo della fotografia una professione, ma anche una forma di impegno artistico e sociale.

Il concorso Guido Orlando si propone di promuovere la fotografia sociale, che racconta la realtà osservandola con uno sguardo critico e sempre alla ricerca della verità. Una fotografia che ha come tema i conflitti sociali, il disagio e le storie quotidiane, e come protagonisti i più deboli, osservati focalizzando l’attenzione sulla dignità e la bellezza umana. Le immagini sono il racconto del presente ed il simbolo della speranza e del cambiamento.

Per info associazioneasadin@libero.it

Per partecipare e scaricare il bando clicca qui 

https://www.facebook.com/concorsofotograficoguidoorlando/

Presentazione del libro “Oltre i cento passi” di Giovanni Impastato – inaugurazione della mostra di vignette di Vauro e Pino Manzella a Terrasini (PA)

locandina

Domenica 23 Luglio 2017 alle ore 18.00 a Torre Alba, nel Lungomare Peppino Impastato a Terrasini (PA), si terrà la presentazione del libro “Oltre i cento passi” di Giovanni Impastato, Edizioni Piemme.

Sarà presente oltre all’autore anche il vignettista Vauro.

Interverranno: Giosuè Maniaci – Sindaco di Terrasini, Giovanni Ruffino, Andrea Bartolotta, Ottavio Navarra, Mimma Scigliano.

A seguire, sempre a Torre Alba, verrà inaugurata la mostra di vignette di Vauro e Pino Manzella, introdotta da Evelin Costa e  Giuseppe Ruffino, che sarà poi visitabile presso il Palazzo Comunale di Terrasini in Piazza Falcone e Borsellino, dal 24 Luglio al 25 Agosto 2017 (dal lunedì al venerdì ore 8.30/13.30, il mercoledì ore 8.30/13.30 e 16.00/19.00).

L’evento, patrocinato dal Comune di Terrasini e svolto in collaborazione con l’Associazione culturale Asadin, è inserito all’interno della rassegna estiva “Altre Sicilie. Tra terra e libri” promossa e organizzata da Navarra Editore e Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato.

 

Oltre i cento passi di Giovanni Impastato

È la primavera del 1977 quando Peppino Impastato, insieme a un gruppo di amici, inaugura Radio Aut, una radio libera nel vero senso della parola. Da Cinisi, feudo del boss Tano Badalamenti, e dall’interno di una famiglia mafiosa, Peppino scuote la Sicilia denunciando i reati della mafia e l’omertà dei suoi compaesani. Una voce talmente potente che poco più di un anno dopo, la notte tra l’8 e il 9 maggio, viene fatta tacere per sempre. Ma pure questo è uno degli errori della mafia: pensare corto. Perché, anche se non era scontato, la voce di Peppino da allora non ha mai smesso di parlare, di lottare per la dignità delle persone, di illuminare la strada.

È una strada lunga, se si pensa che ancora oggi chi ha depistato le indagini sull’omicidio di Peppino ha fatto carriera, mentre chi invocava la verità non c’è più. Ma è una strada percorsa ormai da migliaia di persone.

Per la prima volta, Giovanni, fratello di Peppino, che ne ha raccolto il testimone, fa il punto della situazione delle mafie – e delle antimafie – in Italia, dall’osservatorio di Casa Memoria e del Centro Impastato, da quarant’anni in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata.

CIAO PEPPI’ ed altre irriverenze, prolungata di qualche altro giorno la mostra di Pino Manzella al Margaret Cafè

ciao peppi

CIAO PEPPI’ ed altre irriverenze…

di  Evelin Costa

Pino Manzella, pittore siciliano, tra i fondatori del Circolo Musica e Cultura a Cinisi, amico e compagno di lotta di Peppino Impastato, ha dedicato tutta la sua vita e la sua poetica artistica a mantenere vivo il ricordo di Peppino e di quell’impegno contro la mafia e per la trasformazione dell’esistente, intrapreso negli anni ’70 in provincia di Palermo da giovani che, in una realtà non facile perché la  mafia controllava il territorio e si insinuava nei gangli della politica e della società, volevano fuoriuscire dagli schemi tradizionali.

L’impegno artistico di Pino Manzella nasce come espressione “militante”, un modo per interpretare la realtà. I suoi primi disegni erano vignette disegnate a mano nei bollettini poi ciclostilati con cui si faceva volantinaggio, illustrazioni di manifesti, copertine per i giornalini che passavano di mano in mano tra i giovani compagni. Spesso questi disegni non erano firmati perché in quegli anni si dava maggior peso al valore della collettività piuttosto che all’individualismo.

Pino Manzella espone, dopo quasi quarant’anni dalla morte per mano mafiosa di Peppino Impastato, una selezione delle sue vignette realizzate a partire dagli anni ’70 fino alla più recente del 2011, ritrovate tra vecchi documenti, giornali, manifesti e locandine conservati nel suo studio di pittore impegnato e custode di una memoria sempre viva e soprattutto sempre attuale, perché profondamente legata al bisogno di trasformazione e di libertà. L’autore dedica la mostra a Peppino la cui vita e la cui morte hanno segnato visceralmente tutto il corso della sua esistenza, come quella di coloro che di questa storia sono stati partecipi e che malgrado la sofferenza hanno mantenuto alta la testa e non hanno smesso di lottare.

Le vignette che Manzella espone sono solo una piccola parte della sua grande produzione. La più antica di questa mostra è del ’74, si tratta della prima parte di uno studio di vignette suddiviso in tre momenti, ieri, oggi e domani, facenti parte di un manifesto che denunciava la corruzione all’interno dell’ufficio di collocamento per i posti di lavoro in aeroporto, per mezzo di un esponente dell’MSI. Uno dei manifesti affissi venne strappato da un gruppo di giovani fascisti provocando una lite, è un episodio in cui si racconta intervenne Felicia, mamma di Peppino per difendere il figlio.  Le altre vignette meno recenti fanno parte di alcuni numeri del Bollettino intitolato “Nove Maggio”, le successive, che attraversano gli anni ’80, ’90 ed il 2000, erano pubblicate nel giornale cartaceo Terrasini Oggi/Cinisi Oggi.

Emerge l’umorismo satirico, pungente, irriverente e dissacratorio dell’autore, che affonda la sua matita nella realtà affrontando tematiche senza tempo che parlano di rapporti mafia-politica, corruzione, appalti truccati, compravendita di voti e di posti di lavoro, raccontano le inefficienze, il trasformismo  ed i compromessi della politica, di sovente più interessata al mantenimento del potere e delle poltrone piuttosto che al bene comune,  un’attitudine permessa anche  dalla complicità, dall’indifferenza e dalla rassegnazione da parte del cosiddetto “popolino”, sempre utilizzato e contemporaneamente disprezzato dai dominanti. Così i protagonisti delle vignette, alle volte si tratta di Totò e Vicè, citando i personaggi di Franco Scaldati, che commentano il giornale al bar sport, raccontano vicende locali riguardanti l’immondizia, il pennello a mare, il porto, il depuratore, il piano regolatore, l’accesso al mare negato al pubblico, oppure quelle opere mai realizzate o inutili che hanno causato un dispendio dei fondi pubblici e una deturpazione dell’ambiente. Tutto interpretato con un tono sarcastico e tagliente, accompagnato da battute dirette e sferzanti che strappano ancora oggi, dopo alcuni o molti anni, una risata amara, perché sviscerano i meccanismi più intricati di una realtà che ancora non è del tutto cambiata.

Tra le vignette ce ne sono alcune che entrano dentro la storia di Peppino, raccontano le indagini del processo successivo alla sua uccisione, rievocano il coraggio dei microfoni di Radio Aut e di quei giovani che con il loro “giornalaccio” sfidavano il potere rischiando anche la vita. E c’è la dedica a Peppino che come un angelo laico continua a lottare dall’alto, con il suo palloncino che è a forma di mondo, perché è dal mondo che bisogna partire ed è il mondo che, lottando, pensando ed a volte anche ridendo, bisogna trasformare.

La mostra sarà visitabile fino al 3 Giugno 2017 presso il Margaret Cafè in Via V. Madonia 93, Terrasini (PA)f 1

Carmelo Pecora presenta “Tre ragazzi in cerca di avventure e sette racconti” a Terrasini

Sabato 1 Aprile 2017 alle ore 17.00 presso il Margaret Cafè in Via Madonia 93 a Terrasini (PA), Carmelo Pecora presenterà il suo libro , CartaCanta Editore.

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Carmelo Pecora, che attualmente vive in Emilia Romagna, si trova in questi giorni ad Enna, sua città d’origine, dove una scuola ha adottato il suo nuovo libro. Siamo felici di averlo con noi a Terrasini visto il suo legame con il nostro territorio, lo scorso anno è stato a Cinisi dove a presentato L’urlo di Maggio, il suo reading teatrale tratto dal libro  9 maggio ’78 – Il Giorno che assassinarono Aldo Moro e Peppino Impastato. Anche in questa occasione si aprirà uno scambio rispetto a questa tematica.

All’evento coordinato da Evelin Costa, sarà presente l’autore del libro ed interverrà Pino Manzella. Saranno proposte alcune letture.

L’evento è promosso dall’associazione Asadin con la collaborazione di Evelin Costa.

Carmelo PecoraCarmelo Pecora (Enna, 1959) è un ex ispettore capo della Polizia scientifica. In ambito letterario ha al suo attivo diverse pubblicazioni tra cui: 9 maggio ’78 – Il Giorno che assassinarono Aldo Moro e Peppino Impastato (Editrice Zona, 2007) che ha ricevuto il Premio speciale al concorso Com&Te e dal quale è stato tratto il reading teatrale L’Urlo di Maggio; Polvere negli occhi sulla strage alla stazione di Bologna (Editrice Zona, 2009), Ustica, confessioni di un angelo caduto (Editrice Zona, 2011) e Gli infedeli – storie e domande della Uno bianca (Editrice Zona 2014).

Enna, nel cuore della Sicilia, tre ragazzini di tredici anni, un po’ per gioco un po’ per scommessa, scappano di casa e decidono di intraprendere un viaggio che possa portarli lontano, magari in America. Tra mille peripezie arrivano a Palermo, una città mai vista e all’apparenza lontanissima, da dove cercano di imbarcarsi su una nave e dare così inizio a una avventura ancora più incredibile. Molti anni dopo, uno dei tre, diventato responsabile della Polizia scientifica si trova di fronte a una situazione simile: Margherita, una sedicenne pugliese, abbandona la sua famiglia e parte alla volta di Milano per rincorrere un sogno. Durante le procedure di identificazione, i ricordi, inevitabilmente, si faranno spazio nella mente del capo della Polizia scientifica e tutto sembrerà tornare, per qualche ora, a quel lontano 1971.

Un romanzo breve e sette racconti che sono un inno alla libertà e al senso di responsabilità che nel corso della vita accompagnano le nostre scelte, al desiderio di un mondo più giusto che alberga nel cuore di chi ogni giorno si impegna per un futuro migliore.

 

9 maggio 2015: il coraggio di Peppino nel nostro impegno

Anche quest’anno a Cinisi si ricorda Peppino Impastato. Da quel terribile 9 maggio del 1978 sono già trascorsi 37 anni.

Cinisi, 27 aprile 2015. La memoria è ancora forte in chi era presente durante i giorni successivi alla sua uccisione per mano della mafia, in chi aveva condiviso insieme a lui l’impegno politico, sociale e culturale ed anche in chi allora non era ancora nato, ma sente un forte legame con la storia di questo attivista siciliano che ha dedicato la propria vita alla lotta per cambiare l’esistente, per la giustizia sociale, contro la mafia, per una società più libera.

Dal 6 al 10 maggio a Cinisi si susseguiranno giornate ricche di eventi per tenere sempre viva la memoria, ma che rappresenteranno anche un momento di impegno concreto per tutti coloro che parteciperanno. CONTINUA su cinisionline

Memoria, impegno, arte, in nome di Felicia Bartolotta Impastato a Cinisi

Ecco due articoli per raccontare la giornata del 7 dicembre dedicata a Felicia Bartolotta Impastato, una donna la cui battaglia è da tenere sempre viva. Durante la giornata sono state inaugurate diverse mostre tra cui la mia, intitolata “Donne”, visitabile fino al mese di Gennaio all’ex casa Badalamenti a Cinisi. Per saperne di più leggete i due articoli.

A dieci anni dalla scomparsa di Felicia Bartolotta Impastato, giornata di Impegno e di Memoria

La locandina del programma
La locandina del programma

Generalmente  le donne vengono messe in luce quando diventano vittime e descritte  come bisognose di protezione, ma questo è un racconto parziale e paradossalmente più rassicurante della realtà.

Ci sono infatti donne che hanno saputo cambiare il proprio status da “oggetti di violenza” a “soggetti di liberazione”, che hanno subito un sopruso, un dolore  incommensurabile, ma con una forza inimmaginabile hanno creduto di poter ribaltare la situazione, facendo paura a chi le voleva zitte per mantenere immutabile l’esistente. Felicia  Bartolotta   è stata un esempio di questa forza e di questa capacità di reagire. Non viene ricordata solo per essere la madre di Peppino Impastato, ucciso perché combatteva la mafia, la madre vittima a cui è stato tolto un figlio che amava, viene ricordata perché ha saputo trasformarsi in una donna che ha essa stessa lottato per migliorare l’esistente e l’ha fatto a viso aperto, seguendo l’iter della giustizia e della legalità ma non solo.  Continua su cinisionline

Cronaca di una giornata di memoria e di impegno

Cinisi, 7 dicembre 2104. Una giornata di quelle in cui l’emozione si respira nell’aria, tra un abbraccio, un ricordo e la speranza che ancora ci sia la possibilità di cambiamento e di una società migliore.

Pochi passi a piedi per raggiungere la persiana di Casa Memoria e l’immagine che mi ritorna continuamente in mente è quella della foto in bianco e nero di Felicia che con un lieve sorriso, la pelle segnata dal tempo, dal dolore e dalla lotta, apre proprio quella persiana e sembra invitarci ancora nella sua casa, che lei stessa ha voluto trasformare in un luogo di incontro, di cultura, di impegno e di lotta contro la mafia.
Una piccola folla si raccoglie davanti alla porta, i soliti amici, i vecchi compagni, le persone che non si sono ancora stancate di crederci, forse poche, ma importanti, due amici e compagni giunti dalla Sardegna per questa giornata ed un nutrito gruppo di studenti e studentesse universitari di Scienze della Formazione che hanno voglia di collaborare con Casa Memoria, perché come dichiareranno poco dopo al microfono, per chi vuole diventare un educatore è importante ricordare Peppino e Felicia. Continua su cinisionline

Arte e impegno a Cinisi

Volevo farvi conoscere una  mostra di pittura dedicata a Peppino Impastato che in questi giorni si tiene a Cinisi (per la precisione fino al 12 Maggio).

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Siamo andati a vederla ieri ed è stata una bella esperienza, sia per gli occhi che per il cuore. Un viaggio emotivo nella Sicilia, anzi nelle Sicilie, nelle sue molteplici identità e sfaccettature, dal male più profondo e radicato al positivo che sta nella cultura che è emersa storicamente da questa terra. continua