Si può rinunciare alle “purpetti di nunnata”?

Quando arriva la primavera sui banchi dei pescivendoli compare quella che viene considerata una vera leccornia per le tavole dei palermitani, un piccolo dono del mare, più che un cibo è uno sfizio che dona dei momenti di immenso piacere gastronomico.

Questa profumata e gustosa delizia altro non è che quella che comunemente viene detta “nunnata”: il novellame di pesce che può essere di diverse tipologie, ma  la più gradita dai palermitani è quella di uvari o sarde, dall’aspetto gelatinoso e dalle sfumature argentee.  Nelle tavole palermitane il novellame si trasforma nelle “purpetti di nunnata” che italianizzato diventa “frittelle di neonata”.

purpetti di nunnata

Qualche tempo fa ho già scritto un post su questo splendido piatto, dove mi soffermavo soprattutto sulla questione etico-politica riguardante la pesca del novellame, che viene limitata e spesso vietata,  perché rappresenta un forte rischio per l’impoverimento dei nostri mari, oggi ho deciso di rifare questo post e soprattutto di rimangiare le frittelle di neonata per partecipare al contest “La Sicilia nel piatto” del blog “Come mangio io”, perché un piatto del genere rappresenta ormai una squisita rarità per le nostre tavole.  continua